Ed eccoci, puntuali come orologi svizzeri, al nostro appuntamento oramai mensile con il circo erotico-mediatico legato al Premier. Dopo le D'Addario, le Noemi, i Papi, i festini a base di sesso e Viagra a Palazzo Grazioli, ecco apparire l'ennesimo scheletro nel cassetto di Berlusconi: Ruby, una bella ragazza minorenne figlia di immmigrati nord africani, a cui, dopo aver passato gli ultimi anni in fuga dalla famiglia vivendo di espedienti tra una casa d'accoglienza e l'altra, non deve sembrare vero vedere il suo nome assurgere agli onori della cronaca.
Per quanto mi riguarda, condivido appieno l'opinone di Marco Travaglio nel sostenere che quello che fa Berlusconi in privato non dovrebbe interessarci, fino a quando, ovviamente, non infrange la legge o non si rende ricattabile con i suoi atteggiamenti.
A quanto pare, però, agli italiani interessa molto di più di Ruby, del Premier e della sua attività sessuale che della crisi economica ancora incalzante, della disoccupazione, del scarsa competività del sistema Italia e quindi, del futuro in generale.
I media dedicano un'estenuante quantità di tempo e spazio ai sordidi dettagli della vita privata di Berlusconi, cosa che di per sè indica l'altissimo livello di gradimento di questo tipo di notizie da parte dell'opinione pubblica. Devo dire che comincia a balenarmi la folle idea che Berlusconi sia un genio della manipolazione e che tutti questi scandali siano stati montati ad arte proprio da lui, per sviare l'attenzione dai distastri socio-economici che funestano il suo mandato, le mancate promesse (ve lo ricordate il patto con gli Italiani che assicurava un milione di posti di lavoro se fosse stato eletto?) e le esternazioni pubbliche poco felici che si concede oramai troppo di sovente.
Ma allora, sorge spontanea la domanda, perchè una persona dalla morale così discutibile, indgato decine di volte per reati che vanno dalla corruzione di giudici al riciclaggio di denaro, fino al concorso esterno in associazione mafiosa, ricopre ancora una carica pubblica tanto importante?
Ma signori, ce l'abbiamo piazzato noi lì, anche dopo che molte delle sue prodezze erano già note anche se forse quando è stato votato alcune cose non ce le si poteva immaginare (eh si, anche l'immaginazione ha i suoi limiti); alla fine giungo alla triste conclusione che questo ometto pelato e trapiantato, che confessa orgogliosamente di farsi iniezioni locali per poter ringalluzzire il suo arnese e poter quindi godere dei favori delle giovani pronte a tutto di cui si circonda, che fa battute al parlamento europeo sui kapò e racconta barzellette sconce ai giornalisti, alla fine rappresenta una nutrita schiera dei miei connazionali che forse, segretamente, lo invidiano anche, considerandolo l'archetipo dell'uomo che ce l'ha fatta.
Sia ben chiaro, qui non stiamo parlando di politica - quando ho aperto questo blog ho promesso che non l'avrei fatto - queste mie considerazioni sono astratte dal mio credo politico, rientrano piuttosto nella sfera del buon senso, o forse bisognerebbe parlare in maniera più appropriata, di buon gusto.
Vivessimo nel Medioevo, probabilmente Berlusconi si sarebbe aggiudicato una settimana alla gogna in Piazza Duomo a Milano, ma tutto sommato direi che la cosa è superflua, vista la sua bravura ad esporsi al pubblico ludibrio senza aiuti di sorta.
Un'ultima considerazione: questo continuo bombardamento di episodi scabrosi che lo riguardano ci ha forse in una certa maniera "vaccinati", rendendo la cosa quasi normale, ma ci chiediamo mai quale tipo di impatto possa avere tutto ciò all'estero? Io si, e la risposta che mi do ogni volta di è alquanto poco rassicurante...
Cosa pensa la stampa estera di Berlusconi
lunedì 1 novembre 2010
mercoledì 27 ottobre 2010
La geometria del caso
Le riflessioni sulla casualità, sulle coincidenze, possono spingersi molto lontano e di solito, non portano a nulla. Nonostante ciò, un episodio occorso qualche giorno fa ha messo in evidenza tutta una serie di avvenimenti degli ultimi mesi, spingendomi a pensare a lungo ai meccanismi oscuri che regolano il flusso degli eventi nelle nostre vite.
Due o tre giorni fa ho ricevuto un messaggio su Facebook da una persona, che spero non me ne vorrà per la citazione, che mi chiedeva se fossi mai andata a passare l'estate in un determinato luogo, dove in effetti sono stata per due o tre anni di seguito circa 26 (si, volevo proprio scrivere 26, non è un errore) anni fa. Non riuscendo a ricordare chi fosse il mio interlocutore, ho chiesto qualche dettaglio e la risposta, che cito integralmente perchè ho trovato veramente tenera, è stata "ero quello che rubava la cioccolata in cucina e la macedonia in cantina e mi davi sempre il bacio della buonanotte".
Ora, al di là del giudizio sul piccolo ladruncolo, quello che mi ha veramente colpita è stato che qualcuno potesse ricordarsi dei miei baci della buonanotte dopo un quarto di secolo e che in qualche maniera la vita lo abbia riportato ad incrociare la mia strada.
E' anche vero che più che di geometria del caso, bisognerebbe forse parlare di matematica dei social network, vero fenomeno degli ultimi anni che sta rivoluzionando il nostro modo di interagire e permette anche questo ritrovarsi che altrimenti la vita reale non renderebbe possibile.
Però negli ultimi 6 mesi è successo veramente di frequente che persone del mio passato riapparissero tutto d'un tratto nella mia vita, alcune attraverso Facebook, è vero, ma altre nel normale meccanismo di casualità del quotidiano.
Ho riallacciato rapporti con persone che non sentivo da anni, in alcuni casi decenni e non riesco tuttora a spiegarmi questo incredibile accavallarsi di coincidenze in questo preciso momento della mia vita.
Alle volte mi chiedo se veramente non siamo anche noi, con il nostro atteggiamento, a far deviare le rette altrimenti parallele dei percorsi di vita altrui fino a farle diventare perpendicolari alla nostra strada, ma mi sembra una di quelle spiegazioni new age che tanto non potremo mai sottoporre a verifica.
Una cosa è certa, alcune di queste persone toccheranno la mia vita e se ne staccheranno ancora una volta, come meteore, ma io spero che per quanto riguarda almeno una piccola parte dei miei amici ritrovati (e i diretti interessati sono sicura che sapranno che parlo di loro, sempre ammesso che leggano questo blog!) questo sia l'inizio di un lungo cammino.
Non posso comunque fare a meno di pensare che, volendo considerare il caso come evento simbolo del caos spazio temporale, in certi momenti della vita questo caos sembra essere piuttosto organizzato!
martedì 19 ottobre 2010
Panta rei - tutto scorre
Stasera, per il mio titolo, ho scomodato addirittura Eraclito, ma non mi viene in mente un modo diverso di descrivere la sensazione insistente che mi accompagna oramai da diverso tempo. Saranno i ritmi lavorativi frenetici, Viola che cresce e richiede sempre maggiore impegno, sia fisico che mentale, sarà la stanchezza che oramai impregna ogni fibra del mio essere... fatto sta che mi sorprendo sovente a guardare la mia vita come uno spettatore seduto in un angolo, intento ad osservare ciò che succede intorno a sè.
Guardo il mio riflesso nello specchio e penso che non mi sono accorta del tempo che passava, che ne percepisco ora gli effetti tutto d'un colpo, vedendo qualche ruga in più segnare il mio viso o qualche capello bianco che non avevo mai notato. Ma com'è possibile non accorgersi del divenire, ma solo dell'oramai accaduto? Dove era la mia mente mentre i minuti, le ore, i giorni ed infine gli anni passavano e sommavano i loro effetti?
Nel bene e nel male... i risultati, tangibili, sono davanti a me: una figlia, un essere vivente che fino a ieri era ancora nella mia pancia e solo l'altro ieri era ancora un'idea, ora gioca a farsi inseguire per la casa, ridendo. Un lavoro nuovo, in cui sono scivolata quasi per gioco, che ora mi impegna totalmente e mi fa pensare di avere scoperto, forse, cosa voglio fare da grande. Una famiglia, una casa di cui occuparmi.
Ogni tanto una piccola fitta di nostalgia mi coglie di sopresa, nostalgia per quell'Elena che non c'è più, che si è necessariamente trasformata per conformarsi alle esigenze di un'età matura, quella ragazza ribelle e libera che credeva fermamente che la forza di volontà fosse l'unico pre-requisito necessario per farsi strada e che aggredendo la vita e non piegandosi mai non ci sarebbero state delusioni.
Certo, dento di me, in fondo al cuore, sono sempre la stessa, ma oramai mi sono dovuta arrendere...Panta rei, tutto scorre e, forse, l'unica soluzione è accettare non solo ciò che siamo, ma anche ciò che man mano diveniamo.
Guardo il mio riflesso nello specchio e penso che non mi sono accorta del tempo che passava, che ne percepisco ora gli effetti tutto d'un colpo, vedendo qualche ruga in più segnare il mio viso o qualche capello bianco che non avevo mai notato. Ma com'è possibile non accorgersi del divenire, ma solo dell'oramai accaduto? Dove era la mia mente mentre i minuti, le ore, i giorni ed infine gli anni passavano e sommavano i loro effetti?
Nel bene e nel male... i risultati, tangibili, sono davanti a me: una figlia, un essere vivente che fino a ieri era ancora nella mia pancia e solo l'altro ieri era ancora un'idea, ora gioca a farsi inseguire per la casa, ridendo. Un lavoro nuovo, in cui sono scivolata quasi per gioco, che ora mi impegna totalmente e mi fa pensare di avere scoperto, forse, cosa voglio fare da grande. Una famiglia, una casa di cui occuparmi.
Ogni tanto una piccola fitta di nostalgia mi coglie di sopresa, nostalgia per quell'Elena che non c'è più, che si è necessariamente trasformata per conformarsi alle esigenze di un'età matura, quella ragazza ribelle e libera che credeva fermamente che la forza di volontà fosse l'unico pre-requisito necessario per farsi strada e che aggredendo la vita e non piegandosi mai non ci sarebbero state delusioni.
Certo, dento di me, in fondo al cuore, sono sempre la stessa, ma oramai mi sono dovuta arrendere...Panta rei, tutto scorre e, forse, l'unica soluzione è accettare non solo ciò che siamo, ma anche ciò che man mano diveniamo.
sabato 9 ottobre 2010
Chiedimi se sono felice
Esistono, credo nella vita di ognuno di noi, momenti di rara perfezione ed equilibrio. Momenti così fugaci che nell'attimo stesso in cui ne percepiamo l'esistenza, si stanno già allontanando da noi.
Eppure, anche se così rari e brevi, sono questi istanti, a parer mio, a rendere questa vita degna di essere vissuta.
Stasera sono nella mia cucina, da sola, le luci calde illuminano il piano di lavoro, uno strano silenzio occupa la casa, il tempo è scandito solo dal ticchettio del timer del forno. L'aroma della pizza appena infornata sta invadendo pian piano l'ambiente. Sto pensando alla mia casa, a quanto sia accogliente e mi rispecchi; sto pensando alla mia famiglia, ospite al piano di sopra dai nostri vicini che si stanno trasformando in ottimi amici e splendidi compagni di viaggio. Mi sembra di sentire Viola che ride, me la immagino che corre insieme ad Elena, la sua piccola amichetta. E d'un tratto eccola lì, brevissima ma nitidissima, la sensazione di essere felice, anche solo in quest'attimo perfetto, coccolata da questa illusione di luce e calore, da questa immagine di me al centro del mio universo. Mi trovo a pensare che in fondo, tutto sommato, non c'è molto altro che potrei desiderare.
Ma ecco che il timer suona, è tempo di rimettersi in moto e tornare con i piedi per terra, devo portare le pizze ai commensali affamati. La sensazione sta svanendo, ma quel leggero languore che si lascia dietro mi ricorderà per un pò il potere sottile delle emozioni più intime.
Eppure, anche se così rari e brevi, sono questi istanti, a parer mio, a rendere questa vita degna di essere vissuta.
Stasera sono nella mia cucina, da sola, le luci calde illuminano il piano di lavoro, uno strano silenzio occupa la casa, il tempo è scandito solo dal ticchettio del timer del forno. L'aroma della pizza appena infornata sta invadendo pian piano l'ambiente. Sto pensando alla mia casa, a quanto sia accogliente e mi rispecchi; sto pensando alla mia famiglia, ospite al piano di sopra dai nostri vicini che si stanno trasformando in ottimi amici e splendidi compagni di viaggio. Mi sembra di sentire Viola che ride, me la immagino che corre insieme ad Elena, la sua piccola amichetta. E d'un tratto eccola lì, brevissima ma nitidissima, la sensazione di essere felice, anche solo in quest'attimo perfetto, coccolata da questa illusione di luce e calore, da questa immagine di me al centro del mio universo. Mi trovo a pensare che in fondo, tutto sommato, non c'è molto altro che potrei desiderare.
Ma ecco che il timer suona, è tempo di rimettersi in moto e tornare con i piedi per terra, devo portare le pizze ai commensali affamati. La sensazione sta svanendo, ma quel leggero languore che si lascia dietro mi ricorderà per un pò il potere sottile delle emozioni più intime.
martedì 5 ottobre 2010
Forse il problema sta tutto nel celibato ecclesiastico...
Nobel al padre della FIVET
e il Vaticano dice la sua....
Stasera non posso veramente esimermi dal dare la mia "unrequested opinion" in quanto il tema mi tocca molto da vicino.
Parliamo di fecondazione in vitro, dei bimbi in provetta, nati grazie alla fecondazione di un ovulo al di fuori del corpo della mamma; parliamo di Robert Edwards, "padre" e mai parola fu usata più a proposito, della tecnica FIVET, grazie alla quale si stima siano nati circa 4 milioni di bambini-che-non-dovevano-essere. Questo scienziato ha ricevuto il premio Nobel per la medicina a riconoscimento di una vita dedicata alla scoperta e alla messa a punto di questa tecnica che nel 1978 permise la nascita della prima bambina in provetta.
L'assegnazione di questo premio è stata accolta favorevolmente da quasi tutto il mondo, scientifico e non, con entusiastiche parole di apprezzamento per il lavoro di Edwards. Fin qui, tutto bene, direte voi.
Ma forse vi è sfuggito quel "quasi" piazzato un paio di righe fa...
e il Vaticano dice la sua....
Stasera non posso veramente esimermi dal dare la mia "unrequested opinion" in quanto il tema mi tocca molto da vicino.
Parliamo di fecondazione in vitro, dei bimbi in provetta, nati grazie alla fecondazione di un ovulo al di fuori del corpo della mamma; parliamo di Robert Edwards, "padre" e mai parola fu usata più a proposito, della tecnica FIVET, grazie alla quale si stima siano nati circa 4 milioni di bambini-che-non-dovevano-essere. Questo scienziato ha ricevuto il premio Nobel per la medicina a riconoscimento di una vita dedicata alla scoperta e alla messa a punto di questa tecnica che nel 1978 permise la nascita della prima bambina in provetta.
L'assegnazione di questo premio è stata accolta favorevolmente da quasi tutto il mondo, scientifico e non, con entusiastiche parole di apprezzamento per il lavoro di Edwards. Fin qui, tutto bene, direte voi.
Ma forse vi è sfuggito quel "quasi" piazzato un paio di righe fa...
martedì 28 settembre 2010
Life in the fast lane
Eh si, potrà sembrare un luogo comune, ma riuscire a conciliare i ruoli di madre, moglie, dea del focolare e impiegata a tempo pieno non è una cosa così scontata; far quadrare i conti spazio-temporali si rivela un esercizio di equilibrismo ai limiti delle leggi della fisica.
In primo luogo, bisogna essere dotati di una scorta di energie pressoché infinita: dal momento in cui un bambino entra a far parte della tua vita e per almeno i primi 3 o 4 anni, se non siete fra quei pochi fortunati con i figli che dormono da appena nati tutta la notte (ma esistono??), preparatevi ad accontentarvi di quelle 4-5 ore di sonno mal dormite e sicuramente non consecutive, fra un biberon, un ciuccio ed un cambio di pannolino.
Io oramai sono abituata alla mia immagine riflessa nello specchio quando la stramaledetta sveglia suona alle 6.45, ma non raccomanderei questo spettacolo a qualcuno a cui voglio bene (mio marito è vaccinato, manco ci vede quando si alza!).
mercoledì 22 settembre 2010
Qua la zampa!
Oggi festeggiamo l'entrata in famiglia di un tenero pelosone, Max, cucciolo di lupetto in arrivo da un canile della Sardegna.
La storia di Max è tristemente comune a tanti suoi simili, anche se in questo caso, per fortuna ha un lieto fine: è stato ritrovato insieme alla sorellina, probabilmente la mamma ha fatto una brutta fine da qualche parte, quando aveva poche settimane. Purtroppo, è stato in fin di vita per una brutta malattia trasmessa dalle zecche, ma siccome il nostro piccolo Max è un combattente, come ben si addice ad un membro della famiglia Panzica, ha tenuto duro e ce l'ha fatta, anche se pobabilmente la sua salute non sarà mai quella di un cane normale.
Il fatto che sia ancora vivo però, è anche e soprattutto merito di questa squadra di meravigliose persone con cui sono entrata in contatto durante l'adozione di Max, parte dell'Associazione Liberi Tutti che oggi vi vorrei presentare.
lunedì 20 settembre 2010
Letter to a friend
Ultimamente, nei momenti più insoliti, mi tornano in mente le pozze scure dei tuoi occhi, le nostre risate, il tuo strano senso dell’ironia. Ogni volta che rivedo il tuo viso, un paio di graffette si conficcano in profondità nel mio cuore.
venerdì 17 settembre 2010
Less is more
Da Repubblica.it: Gli italiani che vivono gratis al mercato del no cost
Oggi su Repubblica è apparso questo interessante articolo che parla della possibilità di vivere con "meno" attraverso lo scambio e il riutilizzo dei beni.
Anche se l'argomento non è nuovo, in realtà la sorpresa sta nello scoprire che il numero di persone nauseate dallo stile di vita occidentale, dagli sprechi, dagli orpelli non necessari con i quali infarciamo la nostra quotidianità, è in costante crescita.
Oggi su Repubblica è apparso questo interessante articolo che parla della possibilità di vivere con "meno" attraverso lo scambio e il riutilizzo dei beni.
Anche se l'argomento non è nuovo, in realtà la sorpresa sta nello scoprire che il numero di persone nauseate dallo stile di vita occidentale, dagli sprechi, dagli orpelli non necessari con i quali infarciamo la nostra quotidianità, è in costante crescita.
martedì 14 settembre 2010
Domatore cercasi!
Vorrei aver maturato nel corso degli anni l’abilità di tenere a bada il mio lato oscuro, quella massa compressa di rabbia e frustrazione che cova dentro di me.
Quando sono sufficientemente riposata, la bestia è solita sonnecchiare, alle volte mi dimentico persino della sua esistenza, ma quando stanchezza e pressioni esterne si accumulano, mi basta una scintilla, una provocazione, et voilà, la catena è sciolta ed eccola a piede libero.
Non so quale sia l’origine di questa mia dualità, non ricordo neanche se questa cosa ha fatto il suo esordio in un momento preciso della mia vita o se è nata con me; nei miei ricordi d’infanzia lei c’era già, si manifestava con capricci improvvisi e prese di posizione da cui era impossibile tornare indietro e che causavano fiumi di lacrime rabbiose.
Ora la maturità mi ha concesso quell’abilità (orrenda) di veicolare la mia rabbia in stilettate precise e mortali, dirette dove fa più male, finalizzate all’annientamento dell’avversario.
Dopo il suo giretto d’ordinanza, la belva torna nella sua tana, rifocillata e appagata, mentre io rimango prostrata per qualche tempo, svuotata, dolorante e, alle volte (ma solo alle volte!), piena di rimorso.
Non ho ancora trovato una formula d’ammaestramento, un “sitz, platz” che funzioni anche con lei, una volta liberata non si torna indietro ma si assiste impotenti all’escalation …
Cercasi quindi ammaestratori di fiere, no prima esperienza, automuniti e con garanzia “soddisfatti o rimborsati!”
Quando sono sufficientemente riposata, la bestia è solita sonnecchiare, alle volte mi dimentico persino della sua esistenza, ma quando stanchezza e pressioni esterne si accumulano, mi basta una scintilla, una provocazione, et voilà, la catena è sciolta ed eccola a piede libero.
Non so quale sia l’origine di questa mia dualità, non ricordo neanche se questa cosa ha fatto il suo esordio in un momento preciso della mia vita o se è nata con me; nei miei ricordi d’infanzia lei c’era già, si manifestava con capricci improvvisi e prese di posizione da cui era impossibile tornare indietro e che causavano fiumi di lacrime rabbiose.
Ora la maturità mi ha concesso quell’abilità (orrenda) di veicolare la mia rabbia in stilettate precise e mortali, dirette dove fa più male, finalizzate all’annientamento dell’avversario.
Dopo il suo giretto d’ordinanza, la belva torna nella sua tana, rifocillata e appagata, mentre io rimango prostrata per qualche tempo, svuotata, dolorante e, alle volte (ma solo alle volte!), piena di rimorso.
Non ho ancora trovato una formula d’ammaestramento, un “sitz, platz” che funzioni anche con lei, una volta liberata non si torna indietro ma si assiste impotenti all’escalation …
Cercasi quindi ammaestratori di fiere, no prima esperienza, automuniti e con garanzia “soddisfatti o rimborsati!”
venerdì 10 settembre 2010
Decalogo di Igiene Mentale – l’Elenapensiero su come mantenersi (relativamente) sani di mente e provare a godersi la vita.
Questo decalogo ha iniziato a farsi strada nella mia mente un giorno in auto, mentre mi chiedevo quali cose contribuissero a destabilizzarmi dal punto di vista psicologico ed emotivo e quali, invece, mi aiutassero a mantenere uno stato di equilibrio.
Premetto che sono abbastanza convinta che sia l’assenza di turbamenti negativi e motivi d’ansia a renderci felici, piuttosto che l’esistenza di fattori positivi eccezionali; per quanto mi riguarda, a parte sporadici stati di euforia indotti (perché no, anche da un buon bicchiere di vino!) mi sento felice quando il mio cervello non è assalito da continui problemi che necessitano di una soluzione, da ansie, da desideri non esaudibili, e posso così concedermi il lusso di godere in serenità di ciò che la vita mi ha concesso.
Premetto che sono abbastanza convinta che sia l’assenza di turbamenti negativi e motivi d’ansia a renderci felici, piuttosto che l’esistenza di fattori positivi eccezionali; per quanto mi riguarda, a parte sporadici stati di euforia indotti (perché no, anche da un buon bicchiere di vino!) mi sento felice quando il mio cervello non è assalito da continui problemi che necessitano di una soluzione, da ansie, da desideri non esaudibili, e posso così concedermi il lusso di godere in serenità di ciò che la vita mi ha concesso.
mercoledì 8 settembre 2010
Le vaccinazioni pediatriche - seconda puntata
Prima puntata: http://elepanzi.blogspot.com/2010/08/le-vaccinazioni-pediatriche-ovvero-la.html
Avanti, ditemi, chi di voi ha mai messo in dubbio il fatto che i vaccini abbiano debellato malattie orribili e che siano una cosa solo positiva, che si fa e basta?
Non vi preoccupate, non sono qui per criticarvi, perché io ho fatto la stessa cosa per 39 anni della mia vita. Ma quante sono le cose che accettiamo in maniera totalmente acritica, come questa? Poche cose direi, i dogmi religiosi, per chi è credente, e come tale, appunto, Crede, senza porsi domande.
Allora perché vige in generale questo stato di totale passività nei confronti della pratica vaccinale? Perché tutti noi, ma anche tantissimi medici, non siamo neanche interessati a porci delle domande in merito?
Vorrei appunto sollecitare la vostra curiosità, innescando una caccia ai dati che non potrà che aprirvi gli occhi.
Avanti, ditemi, chi di voi ha mai messo in dubbio il fatto che i vaccini abbiano debellato malattie orribili e che siano una cosa solo positiva, che si fa e basta?
Non vi preoccupate, non sono qui per criticarvi, perché io ho fatto la stessa cosa per 39 anni della mia vita. Ma quante sono le cose che accettiamo in maniera totalmente acritica, come questa? Poche cose direi, i dogmi religiosi, per chi è credente, e come tale, appunto, Crede, senza porsi domande.
Allora perché vige in generale questo stato di totale passività nei confronti della pratica vaccinale? Perché tutti noi, ma anche tantissimi medici, non siamo neanche interessati a porci delle domande in merito?
Vorrei appunto sollecitare la vostra curiosità, innescando una caccia ai dati che non potrà che aprirvi gli occhi.
lunedì 6 settembre 2010
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie
Sarà il grigiore della giornata o la natura che comincia a trasudare odore di autunno, ma ultimamente mi torna in mente spesso questa breve ed intensa poesia di Giuseppe Ungaretti, scritta in tempo di guerra, per descrivere la condizione di precarietà dei soldati in battaglia e la caducità della vita.
Tempo di guerra …
Tempo di guerra …
venerdì 3 settembre 2010
Scienza 1 - Religione 0
http://www.repubblica.it/scienze/2010/09/03/news/hawking_universo-6721699/?ref=HRERO-1
Stephen Hawking è uno di quei personaggi che ammiro da sempre.
La sua incredibile capacità di superare una situazione che non può esaurirsi con la sola definizione di handicap fisico, in quanto lui un corpo non lo possiede più da molti anni, mi lascia ogni volta attonita.
Mi è capitato di leggere la sua storia tempo fa, era una testimonianza di speranza per i malati di SLA come lui , ossia di Sclerosi Laterale Amiotrofica, fra le più orrende malattie neuro-degenerative che si conoscano, capace di lasciare inalterata l’intelligenza e la percezione del mondo esterno mentre il proprio corpo lentamente si rinsecchisce, perdendo l’uso di tutti i muscoli volontari (fra cui, ricordo, quelli deputati alla respirazione ed alla deglutizione).
Stephen Hawking è uno di quei personaggi che ammiro da sempre.
La sua incredibile capacità di superare una situazione che non può esaurirsi con la sola definizione di handicap fisico, in quanto lui un corpo non lo possiede più da molti anni, mi lascia ogni volta attonita.
Mi è capitato di leggere la sua storia tempo fa, era una testimonianza di speranza per i malati di SLA come lui , ossia di Sclerosi Laterale Amiotrofica, fra le più orrende malattie neuro-degenerative che si conoscano, capace di lasciare inalterata l’intelligenza e la percezione del mondo esterno mentre il proprio corpo lentamente si rinsecchisce, perdendo l’uso di tutti i muscoli volontari (fra cui, ricordo, quelli deputati alla respirazione ed alla deglutizione).
mercoledì 1 settembre 2010
Dell'amore e di altri demoni
Analizzare e dare un’etichetta alle cose è da sempre il mio sport preferito, anzi, diciamoci pure la verità, tanto siamo fra amici, scomporre le cose e guardarci dentro è per me una pratica che rasenta l’ossessione (e infatti, un po’ ossessiva compulsiva sono).
Ci sono determinate cose però, che pur essendo arrivata al giro di boa della mia vita (breve momento di panico al pensiero del giro di boa) non riesco assolutamente ad inquadrare, forse perché ne rifiuto l’accezione comune.
Una di queste è l’amore. Si si, avete capito bene, l’amore. Cosa c’è da capire? Ma tutto, innanzitutto, cosa è esattamente?
Il dizionario Garzanti della lingua italiana recita:
Ci sono determinate cose però, che pur essendo arrivata al giro di boa della mia vita (breve momento di panico al pensiero del giro di boa) non riesco assolutamente ad inquadrare, forse perché ne rifiuto l’accezione comune.
Una di queste è l’amore. Si si, avete capito bene, l’amore. Cosa c’è da capire? Ma tutto, innanzitutto, cosa è esattamente?
Il dizionario Garzanti della lingua italiana recita:
lunedì 30 agosto 2010
Ahhhh, le gioie della maternità! – non per i debolucci e per chi non sa ancora come nascono i bambini.
Gli eventuali lettori di genere maschile mi perdoneranno per questo post “rosa”….
In questi giorni posso finalmente pensare al parto di Viola, dopo quasi 14 mesi, senza che mi vengano le lacrime agli occhi (e non dalla felicità, o meglio, non solo da quella!).
Devo dire che tutta la questione del “tanto ti dimentichi subito tutto” non mi ha mai convinto molto, ma non essendoci passata, mi rimaneva il dubbio che questa frase, tramandata nei secoli dei secoli da milioni di madri, avesse del vero. E invece proprio per niente!
In questi giorni posso finalmente pensare al parto di Viola, dopo quasi 14 mesi, senza che mi vengano le lacrime agli occhi (e non dalla felicità, o meglio, non solo da quella!).
Devo dire che tutta la questione del “tanto ti dimentichi subito tutto” non mi ha mai convinto molto, ma non essendoci passata, mi rimaneva il dubbio che questa frase, tramandata nei secoli dei secoli da milioni di madri, avesse del vero. E invece proprio per niente!
domenica 29 agosto 2010
Beppe Grillo: la truffa dei vaccini
Per cominciare a farvi un'idea su cosa vi racconterò nella prossima puntata sui vaccini, posto questo video tratto da uno spettacolo di Beppe Grillo, su gentile segnalazione della mia amica Marinella. Contiene a grandi linee (anche se alcuni concetti risultano imprecisi, sacrificati sull'altare del tempo comico), una sintesi dei principali argomenti che ho ritrovato nei testi scientifici a cui ho accennato.
sabato 28 agosto 2010
Le vaccinazioni pediatriche - ovvero - la frantumazione di un dogma
Prima puntata
Voglio esordire subito con un argomento delicato, che mi ha tenuto sveglia diverse notti dopo la nascita di Viola e mi ha costretta ad interminabili letture, anche piuttosto ostiche, per poter prendere una decisione di peso non indifferente, ossia: vaccinare o no mia figlia?
Premetto innanzitutto che lo spunto di questo mio post vorrebbe essere proprio questo, cioè un invito a porsi la domanda e a non accettare le vaccinazioni pediatriche in età infantile come, appunto, un dogma, e non ha invece l’intento di convincere e ancor meno di essere esaustivo, in quanto la materia è veramente vasta.
Voglio esordire subito con un argomento delicato, che mi ha tenuto sveglia diverse notti dopo la nascita di Viola e mi ha costretta ad interminabili letture, anche piuttosto ostiche, per poter prendere una decisione di peso non indifferente, ossia: vaccinare o no mia figlia?
Premetto innanzitutto che lo spunto di questo mio post vorrebbe essere proprio questo, cioè un invito a porsi la domanda e a non accettare le vaccinazioni pediatriche in età infantile come, appunto, un dogma, e non ha invece l’intento di convincere e ancor meno di essere esaustivo, in quanto la materia è veramente vasta.
Facebook non mi basta più!
Eccoci qui, primo post di questa nuova avventura, sono quindi doverose le presentazioni del caso.
Mi chiamo Elena, vivo in collina in provincia di Torino; sono una mamma, di una splendida bambina, Viola, nata nel 2009; moglie di un fantastico papà che si chiama Mauro; una donna che lavora e che ha la fortuna di amare la sua attività presso l’ufficio stampa di una grande azienda.
Ed ora, spazio ai perché….
Mi chiamo Elena, vivo in collina in provincia di Torino; sono una mamma, di una splendida bambina, Viola, nata nel 2009; moglie di un fantastico papà che si chiama Mauro; una donna che lavora e che ha la fortuna di amare la sua attività presso l’ufficio stampa di una grande azienda.
Ed ora, spazio ai perché….
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